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Stilografica e Neil Young

Oggi scrivo il post che mi era venuto in mente in questi giorni. Avevo in testa la colonna sonora perfetta per farlo e così ho preso il disco di Neil Young, Hervest dalla mia collezione e l'ho fatto partire sul giradischi. Avevo bisogno di musiche con una forte componente emotiva e nostalgica e Neil Young è perfetto per lo scopo. Poi ho preso la mia penna stilografica preferita e ho cominciato a scrivere su questo taccuino. Dovete sapere che anche le penne stilografiche sono una mia grande passione e proprio di questo volevo parlare nel post di oggi. 
Partiamo dalla stilografica con cui sto scrivendo. Si tratta di una Pilot Custom 74 con pennino in oro 14k Extra Fine. Amo i pennini molto fini perché ho una calligrafia molto piccola e con pennini del genere mi trovo molto a mio agio. Quello che mi fa impazzire della scrittura a mano libera con una stilografica, è quella ritualità senza tempo, immortale che solo oggetti del genere riescono a trasmettere. Il pulire la stilografica, inchiostrarla, anche lo sporcarsi d'inchiostro le dita e respirarne il profumo. Il veder comparire i propri pensieri attraverso la penna e dandogli una forma concreta attraverso la scrittura mi emoziona.
Amo scrivere con le stilografiche e ne ho collezionate diverse negli anni. Questa Pilot che sto usando e che mi è stata regalata non molto tempo fa, è la mia preferita, soprattutto perché è giapponese e io amo alla follia tutto ciò che proviene dal Giappone. Sono tremendamente affascinato dalla sua cultura, dalla sua filosofia e dalla sua letteratura. Infatti il mio scrittore contemporaneo preferito è proprio giapponese e si tratta di Haruki Murakami. A casa ho tutte le sue opere, ho tutto ciò che ha scritto e pubblicato finora, mi piace scherzarci su dicendo spesso che di suo leggerei anche la lista della spesa e in effetti mi mancherebbe solo quella nella mia collezione. 
Comunque magari parlerò di Murakami in un altro post, ora vorrei tornare a parlare del piacere della scrittura con una penna stilografica. Penso che non ci sia modo più bello, personale e intimo di trascorrere del tempo con se stessi che scrivere con una  bella stilografica. Un oggetto del genere riesce ad appagare tutti i sensi. La vista, vedere la sua bellezza emoziona, cosi come tenerla tra le mani, toccarla, passarla tra le dita, sentirne il peso e provare piacere nel maneggiarla e prendersene cura. L'olfatto poi...l'odore inconfondibile d'altri tempi dell'inchiostro mi riporta a quando ero un bambino e mi emoziona, tanto quanto anche l'udito. Il sentire lo scorrere del pennino sulla carta mentre si scrive è come dare musica ai propri pensieri. Il gusto è l'unico senso che escluderei da questa lista per ovvie ragioni. 
Comunque il fatto di scrivere oggi come oggi con una penna stilografica ci da l'occasione di prenderci del tempo per noi stessi, è un qualcosa che richiede calma e tranquillità e di tutto il tempo necessario. Nella frenesia del mondo moderno in cui viviamo, scrivere in questo modo è un atto rivoluzionario e terapeutico. Elogio quindi alle stilografiche, scrivete più che potete con le stilografiche, prendetevi del tempo per voi stessi e la vostra vita non potrà che acquisirne valore. 




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