Ieri è stata una giornata particolarmente faticosa, non sono riuscito a pubblicare niente. Ho trascorso praticamente a lavoro tutto il giorno sotto il sole. Sono tornato a casa cotto. Ero davvero lesso e sono collassato una mezzoretta sul divano per riprendermi. La sera poi avevo promesso ai bambini che li avrei portati a mangiare la pizza qui sotto casa visto che l'ultima volta abbiamo trovato la pizzeria chiusa. Siamo andati e per il dopo cena avevo in programma di andare al cinema con un amico, se non fosse che il film in questione era il primo Batman di Tim Burton, probabilmente sarei rimasto a casa, ma vedere al cinema quel capolavoro del 1989, era un'emozione alla quale non potevo assolutamente rinunciare. Nonostante la stanchezza ho riportato tutti a casa e sono andato al cinema. Ne è valsa davvero la pena nonostante abbia fatto molto tardi. Vedere al cinema il mio Batman preferito, che da bambino mi mandava letteralmente fuori di testa è stato davvero fantastico. Nel 1989 ero troppo piccolo per vederlo al cinema ma questi sono dei cult che danno il loro meglio proprio al cinema. Quando fanno eventi del genere, non me li perdo per nessuna ragione al mondo. Fu così anche per l'anniversario di Ritorno al futuro. Quel giorno al cinema l'ho visto due volte e a tornare indietro lo rifarei assolutamente. Il cinema per me è un elemento imprescindibile della mia vita e non riesco a immaginarmi come possa essere una vita senza queste emozioni.
In questi giorni di vacanza sto leggendo un libro dietro l'altro. Dopo i primi due romanzi di Maigret ho comprato, nell'unica libreria di questo paese, un altro capolavoro di George Simenon: La camera azzurra. Inizio a scrivere questo post quando ho da poco terminato la lettura, sono in riva al mare col suono delle onde di sottofondo e cerco di ripercorrere mentalmente questo bellissimo libro scritto e narrato in maniera magistrale. Sto cercando di metabolizzare quest'opera. La narrazione è il punto forte di questo romanzo, e il modo in cui è costruito ci fa capire che razza di genio fosse Simenon. Si parte quasi dalla fine e si percorre la storia di Tony attraverso gli interrogatori a cui è costretto a rispondere. Simenon ci fa intuire quello che succederà nel finale ma fino all'ultimo restiamo incollati alle pagine. Mette in scena un dramma familiare in maniera meticolosa entrando nella psiche di quei pochi personaggi da cui è composta la storia. Soprattutto del pro...
Commenti
Posta un commento