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Quando l'ispirazione ti coglie

 Quando l'ispirazione arriva, non è che ti avvisa, magari fosse così. Quindi è meglio non essere mai impreparati e quando viene a bussarti alla porta è sempre meglio essere pronti a farla entrare. 

In questo periodo di grandi abbuffate mi sento anche io, come penso in tanti, molto appesantito. Così ho ripreso ad allenarmi e a fare cardio per smaltire un po' di chili di troppo e tornare in una forma fisica decente. In questo periodo sto lavorando a una storia, in poche parole si tratta di un ragazzo giapponese di nome Takeshi che desidera nella vita diventare un fotografo. Vivere della sua fotografia. I genitori però si oppongono a questa sua decisione, soprattutto il padre che pretende che il figlio finisca i suoi studi in giurisprudenza ed entri a lavorare nello studio legale che la famiglia si tramanda da padre in figlio da generazioni. Ha un amico canadese all'università di Tokyo, venuto a studiare architettura in Giappone per un anno, fanno amicizia e i due diventano inseparabili, trascorrendo gran parte del loro tempo libero insieme. Quando l'amico di Takashi (ancora non sono riuscito a trovargli un nome) torna in Canada e dopo l'ennesima litigata con il padre, l'amico gli propone di raggiungerlo in Canada, a Montréal,  per coltivare la sua passione. Takashi si fa convincere e inizia così un nuovo capitolo della sua vita alla conquista del suo sogno.

Ora non voglio divulgarmi troppo sulla storia a cui sto lavorando, il punto era un altro. Capita che durante il giorno spesso torni a pensare alle mie storie, e all'improvviso mi vengono in mente delle scene, dei dettagli, dei dialoghi e tante altre cose che riguardano la storia che voglio scrivere. In quei momenti ho sempre con me il mio fidato taccuino. Non esco di casa mai senza e anche oggi, mentre facevo cardio e ascoltavo dei podcast sulla scrittura creativa (consiglio su Spotify i podcast di Libroza), è arrivata la folgorazione. Dovevo fermarmi, mettere per iscritto le idee che mi sono venute in mente. Erano giorni che mi arrovellavo su come iniziare a scrivere la mia storia e non so per quali processi mentali, magari qualche frase ascoltata sul podcast, ho avuto l'illuminazione. Mi sono fermato su un tavolo da picnic, ho tirato fuori il mio taccuino (un fantastico Legami a righe A6), penna, mi sono tolto le cuffie e ho iniziato a scrivere. Piccola nota sulla penna: personalmente sono un tipo che ama scrivere solo con le stilografiche e le penne usa e getta proprio non le digerisce per il concetto stesso di usa e getta, per me inconcepibile. Eppure devo dire che questa Pilot G-TEC-C4 con punta fine 0.4 mm mi ha davvero colpito. Leggera, scorrevole e con un ottimo feeling mi ha fatto sentire proprio a mio agio scriverci e in questi giorni sto portando lei in giro per le mie passeggiate. Di solito mi porto dietro o Lamy Safari AL-Star o la mia preferita in assoluto e inseparabile compagna, la Pilot Custom 74 con pennino in oro Extra Fine. 

Ho divagato di nuovo...quello che voglio dire è che, se si ama la scrittura, e la scrittura è parte fondamentale della nostra vita. Bisogna sempre avere con se una penna e un taccuino per scrivere. Le idee hanno forme e percorsi davvero strani, non sai ma ne quando ne come arriveranno. Se non vengono colte al volo, il più delle volte, poi svaniscono per sempre. Magari quell'idea che riesce a cambiarti la vita vola via perché non si è stati abbastanza pronti per coglierla al volo.  A mie spese ho imparato a portare nella mia tasca sempre un piccolo taccuino, mi ha cambiato la vita...decisamente in meglio. 

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