mercoledì 3 luglio 2024

Abissi d'acciaio - Asimov


 Sono trascorsi davvero molti anni dall'ultima volta che ho letto questo libro di Asimov, Abissi d'acciaio. Penso che andavo ancora al liceo e in quel periodo, questo scrittore divenne una droga, ho iniziato proprio da questo libro, il primo del ciclo dei Robot e poi non ho più smesso e ho comprato di suo tutto ciò che mi capitava a tiro. Tutti i suoi più famosi cicli, robot, impero e fondazione e i suoi romanzi autoconclusivi e raccolte di racconti. I cicli più importanti li lessi in ordine cronologico, non in ordine di pubblicazione e mi sono totalmente immerso nella magnifica fantascienza di Asimov e non ne sono più uscito. 

In questi giorni di vacanza avevo deciso di ricominciare a leggere Abissi d'acciaio, mi balenava questa idea per la testa già prima di partire tanto che l'avevo cominciato qualche giorno prima della partenza, e l'ho finito sotto l'ombrellone. Dato il tempo passato non ricordavo molto della storia, giusto qualche sprazzo di reminiscenza, ricordavo però che mi fece impazzire questo primo romanzo sui Robot, tanto che i protagonisti mi erano rimasti parecchio impressi. Quando l'ho riletto non ho potuto far altro che confermare quanto bello sia questo libro. Quello che secondo me è un bellissimo noir di fantascienza.

Il protagonista infatti Elijah Baley sembra il classico detective uscito dalle vecchie storie noir degli anni cinquanta. Infatti il romanzo, uscito dalla penna di Asimov è del 1954. La storia però è ambientata millenni nel futuro, in una terra sovrappopolata e completamente trasformata, le città si sono espanse talmente tanto da diventare tentacolari intorno alla terra, gli abitanti hanno iniziato a vivere in queste megalopoli  sviluppatesi anche sotto terra in questi opprimenti abissi d'acciaio. L'ambientazione è proprio il punto forte di questa detective story. Asimov è stato un maestro nel dimostrare che la fantascienza possa essere fantastica per qualsiasi genere letterario. A fare da spalla a Elijah Baley c'è il Robot umanoide Daneel R. Olivaw. Questo personaggio mi è entrato proprio dentro e credo che sia diventato nel tempo un archetipo del genere Robot. Geniali poi in Asimov le tre leggi della robotica, anche queste diventate un archetipo per la fantascienza:

«Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.

Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.

Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.»

Praticamente tutto ciò che è stato scritto dopo Asimov, si è rifatto a queste tre leggi che questo scrittore sembra aver inciso su una pietra biblica e tanti scrittori che gli sono succeduti, non hanno potuto fare a meno di sottostare a questi principi granitici. 

Ho già cominciato il secondo romanzo, Il sole nudo. Come ho letto l'ultima pagina di abissi d'acciaio, dallo zaino ho tirato fuori il secondo romanzo. Non riuscivo a separarmi subito da questi due personaggi e mi sono di nuovo immerso nella lettura. Penso proprio che tornerò a leggere, dopo tanto tempo, tutte le opere di questo grande e profetico scrittore. Non posso che consigliare la lettura di questo bellissimo romanzo. 

Abissi d'acciaio - Asimov

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