sabato 30 marzo 2024
Scheletri
Olivetti STUDIO 46
venerdì 29 marzo 2024
John Carter di Marte - Edgar Rice Burroughs
Proprio questa mattina, dopo poco più di una giornata e mezzo, ho finito la lettura del primo romanzo di questa fantastica saga che vede come protagonista il Terrestre John Carter dalla Virginia, personaggio nato dalla penna di Edgar Rice Burroughs, padre del più famoso e iconico Tarzan. Il primo aspetto che veramente mi manda fuori di testa di questa lettura, è il fatto che sia stata scritta nel 1912, ben ormai 112 anni fa. Trovo che questa cosa sia stupefacente visto che nonostante l'età, la scrittura risulta essere davvero ancora molto fresca e scorrevole. L'unica cosa che potrei a criticare, è magari l'ingenuità di alcuni passaggi, figli della lettura popolare di quei tempi. Eppure il primo romanzo di John Carter, Sotto le Lune di Marte, si legge tutto d'un fiato, non sono riuscito a staccarmi dalle pagine. Le avventure del protagonista hanno un ritmo serrato, la tensione e la posta in gioco è sempre alta, solo una parte ho trovato leggermente più lenta, ma nel complesso ho trovato davvero difficile abbandonare la lettura tra un capitolo e l'altro. Il fatto poi di essere scritto in prima persona, rende l'avventura ancora più immersiva e coinvolgente. Burroughs è stato un apripista del genere e non vedo l'ora di proseguire le successive avventure del personaggio che ha creato.
Note di copertina
Misteriosamente trasportato su Marte, l’avventuriero ed ex soldato John Carter si trova proiettato in un mondo sull’orlo del collasso, dove schiere di tribù semibarbariche si combattono senza sosta. Nient’altro resta dell’antica e gloriosa civiltà che abitava il pianeta. In questa decadente realtà, la scienza spesso deve cedere il passo alla forza bruta e saper maneggiare una spada si rivela più utile di qualunque altra conoscenza. Così, tra razze sconosciute, mostri terrificanti, combattimenti all’ultimo sangue e antichi ritrovati, Carter viene coinvolto in un colossale conflitto che sembra non conoscere tregua e deve dimostrare di saper sopravvivere in quell’ambiente violento e ostile. Ma sul Pianeta Rosso il terrestre troverà anche l’amore della bellissima principessa Dejah Thoris e scoprirà che la salvezza di Marte e dei suoi abitanti è nelle sue mani.
Edgar Rice Burroughs, nacque a Chicago nel 1875. Dopo aver rinunciato alla carriera militare, cominciò a lavorare nella fabbrica del padre, per poi dedicarsi a varie attività. Fu poliziotto, cercatore d’oro, negoziante, impiegato e cowboy, a testimonianza della perenne insoddisfazione che lo caratterizzava. Poco dopo aver venduto il suo primo romanzo per cento dollari, incontrò il favore del pubblico con la celeberrima serie di Tarzan e, da allora, i guadagni non fecero che aumentare, tanto che, alla morte, possedeva oltre dieci milioni di dollari. I suoi sessanta romanzi vendettero oltre 45 milioni di copie nella sola America del Nord, a riprova di un successo che dura ancora oggi.
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martedì 19 marzo 2024
Journaling con la mia nuova Underwood 315
lunedì 18 marzo 2024
La fata carabina - Daniel Pennac
Qualche giorno fa avevo finito di leggere questa piacevole lettura di Daniel Pennac. Sto recuperando l'intera saga della strampalata famiglia di Benjamin Malaussène. Appena terminata la lettura ho tirato fuori dalla tasca il mio fidato taccuino con la stilografica (compagni inseparabili nella mia vita) e ho cominciato a buttare giù le mie prime impressioni a caldo. La prima sensazione è stata sicuramente quella di appagamento, la lettura mi ha davvero soddisfatto molto e ho apprezzato particolarmente il fatto che, per quanto sia una lettura leggera, ha richiesto una bella dose di concentrazione per finirlo. Mi ha colpito molto anche il fatto che stavolta il protagonista non era propriamente Benjamin Malaussène, professione Caprio espiatorio, ma piuttosto l'ispettore Pastor e la sua spalla Thian. Questo secondo romanzo della saga, rispetto al primo che aveva comunque la sua componente gialla, è più puramente un classico del genere. Riesce a tenerti incollato alle pagine dall'inizio alla fine grazie soprattutto all'ironia e la satira che riesce a regalare Pennac attraverso al suo inconfondibile stile di scrittura. I suoi personaggi, ben caratterizzati già dal primo romanzo, prendono vita, diventano familiari e ci fanno compagnia durante la giornata, quando abbiamo un momento per staccare la spina da questa frenetica quotidianità.
Aspettando di leggere il terzo romanzo di questa divertente saga, non posso che consigliare la lettura di questo divertente libro.
Daniel Pennac - La fata carabina, aquistalo su Amazon
Note di copertina
Intenta ad attraversare la strada con tutta la circospezione dovuta all'età avanzata, una vecchietta tremolante impugna improvvisamente una P38, prende la mira e fa secco un giovane commissario di polizia... È proprio intorno ai vecchietti che gira questo nerissimo romanzo di Pennac: vecchietti uccisi a rasoiate, vecchietti a cui la sorella di Benjamin, Thérèse, legge la mano reinventando loro ogni giorno avvenire diverso, vecchietti vittime e vecchietti assassini. Cosa sta succedendo nel mercato della droga parigino? Come mai gli anziani abitanti del quartiere Belleville sono diventati accaniti consumatori di stupefacenti? E perché, se non li fa fuori la droga, vengono uccisi uno dopo l'altro con i sistemi più brutali? A tutte queste domande risponderà ovviamente Benjamin, come al solito ritenuto subito il principale indiziato.
sabato 9 marzo 2024
Storia di una macchina da scrivere
Qualche giorno fa, sono capitato dopo un lavoro, dalle parti di un bel negozio che vende tantissimi articoli vintage. Il pianeta del collezionista, qui ci si immerge tra tanti vecchi giocattoli, dischi, oggetti da collezione e tanti ricordi di un lontano passato.
Ho appena cambiato il nastro della macchina da scrivere con uno che avevo preso poco tempo fa per un'altra macchina da scrivere, quello originale di questa macchina era veramente asciutto e aveva bisogno di essere cambiato.
Comunque, appena sono entrato in questo bellissimo negozio dove in ogni angolo è possibile fare qualche bella scoperta e rievocare ricordi di un bellissimo passato, i miei occhi sono stati attratti da questa bellezza. Si trovava ai piedi di un nano di Biancaneve, non ricordo quale però, mi piace pensare a Brontolo, ma comunque è stato quel colore oro e nero ad attirare molto la mia attenzione. Poi vedo il modello, una Underwood 315, in uno stato pari al nuovo, senza nemmeno un graffio, sembrava non essere mai stata usata. I caratteri sui martelli erano ancora lucidi per quanto erano puliti, non c'era sopra nemmeno un granello di polvere. È stato un colpo di fulmine. In questo stato, una macchina da scrivere, ha un bel valore, ho così preso il cellulare e fatto qualche ricerca, i prezzi tendevano ad essere molto alti per questo tipo di colorazione e ho cominciato a perdere le speranze per lasciare questo splendore dove l'avevo trovata. Poi giusto per curiosità ho chiesto il prezzo e con mia grande sorpresa, era a circa la metà del prezzo a cui la vendevano online. Vedendo poi che ero molto interessato, la ragazza del negozio mi ha fatto anche un piccolo sconto e a quel punto come potevo resistere? L’ho presa e sono davvero felice di averlo fatto, sono sempre stato attratto da questa marca americana, diventata poi italiana tra gli anni 50 e 60 quando l’acquistò la nostra gloriosa Olivetti che mantenne il nome americano per questi suoi modelli. Ma lezioni di storia a parte, ero attratto dall'Underwood perché grandi scrittori che mi piacciono da morire le usavano: Hemingway, Faulkner, Francis Scott Fitzgerald, Robert E. Howard e tanti altri. In qualche modo a me piace andare alla ricerca delle stesse emozioni che provavano questi grandi scrittori quando scrivevano i loro capolavori. In questo modo è come se mi sentissi collegato a loro. Mi sento così parte di un qualcosa di più grande e la bellezza di scrivere con oggetti del genere è senza tempo.
Questa macchina da scrivere deve essere stata usata pochissimo, un regalo tenuto chiuso da qualche parte e mai veramente apprezzato. Mi chiedo a chi apparteneva ma è comunque bello che abbia fatto tutta questa strada dagli anni settanta per arrivare fino a me. È giunta nelle mani di qualcuno che dopo cinquant'anni la sappia apprezzare davvero. Quasi che anche lei abbia avuto finalmente il suo lieto fine. Dietro c'è ancora attaccata una vecchia etichetta scritta a mano con il suo prezzo, 220.000 Lire IVA inclusa. Credo che non la toglierò, si tratta di un vecchio ricordo che voglio conservare, faceva parte della storia di questa macchina da scrivere ed è giusto conservarlo. Fatto sta che ora è il momento di iniziare una nuova storia per questa macchina da scrivere, a cominciare dalla prima bozza di questo articolo per il mio blog.
Asimov Story - La storia e le storie "introvabili" di Isaac Asimov
Asimov Story - La storia e le storie "introvabili" di Isaac Asimov Oggi sono capitato ad un mercatino dell'usato , mi piace ...

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