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Dylan Dog - Terra funesta n.451


Ieri, dopo aver visto l'ennesimo commento positivo per questo nuovo albo mensile dell'indagatore dell'incubo, mi sono deciso a prenderlo. Le aspettative erano alte e non sono state affatto deluse, anzi, la storia di questo nuovo numero di Dylan Dog mi è veramente piaciuta tanto. In qualche modo, se proprio devo trovargli un difetto e sforzandomi di farlo, è: mi aveva talmente preso che l'ho letta tutta d'un fiato e mi sarebbe piaciuto fosse durata ancora una trentina di pagine. Ma ovviamente per scelte editoriali capisco che il numero di pagine quello è e quello deve essere rispettato per questi volume e la storia deve necessariamente rientrare in determinati canoni. Forse una storia del genere meritava molto più spazio.

Tolto quello che in realtà non è di certo un difetto passiamo ai pregi senza dover fare spoiler su nulla. 

Storia, scritta e sceneggiata da Dario Sicchio, senza troppi giri di parole è favolosa, ci ho visto parecchie influenze dai romanzi di Stephen King e da serie TV come Stranger Things. Sicchio ha creato una storia disturbante che riesce a tenerti incollato alle pagine dall'inizio alla fine. I disegni, per mano di Riccardo Torti, riescono a far esplodere con forza la scrittura di questa storia, con tavole magnifiche e inquadrature cinematografiche di tutto rispetto, per non parlare del tratteggio e di molti chiaroscuri da pelle d'oca.  Le tavole sono dinamiche, e non si perdono in staticismi inutili. Quello che ne viene fuori è un qualcosa di fluido che funziona alla grande. Storia e disegni si arricchiscono l'un l'altro facendo emergere entrambi i talenti dei loro autori. Ci ho visto davvero una gran bella sintonia che mi auguro di rivedere anche in futuro. Davvero un bel numero questo di Dylan Dog che non posso che consigliare. 

Ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di leggerlo con della musica di sottofondo, la musica che sceglierei è la colonna sonora di Twin Peaks, composta dal compianto maestro Angelo Badalamenti.


Note di copertina:

Quando Dylan giunge in quella remota cittadina per cominciare l’indagine, si trova immerso in una fitta nebbia dalla consistenza innaturale. Ben presto, si rende conto che ci sono troppe cose fuori posto: non ricorda più chi lo ha ingaggiato e, dal ventre della fabbrica, proviene uno strano richiamo a cui non può sottrarsi. La soluzione dell’enigma sembra annidarsi dietro il volto del misterioso Trevor e nel legame che ha stretto con una terra marchiata da indicibili orrori…
 

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