domenica 31 agosto 2025

Il Giardino dei Tarocchi

 


Ieri siamo stati al giardino dei tarocchi. Mio dio quanto mi è piaciuto questo piccolo parco in Toscana. Davvero un posto speciale, con le sue architetture ispirate dalle carte degli arcani dei tarocchi. Devo tornare a maneggiare i tarocchi, questa visita mi ha ispirato parecchio. Ho anche fatto un bel video per il mio canale youtube ed è venuto abbastanza bene. Un posto magico che in futuro non mi dispiacerebbe tornare a visitare. Unica pecca è che sia diventato, e non ho dubbi a riguardo, il classico posto spenna turisti. I prezzi d’ingresso erano troppo alti e quelli per lo shopping davvero fuori di testa. Mi sarebbe piaciuto prendere le carte dei tarocchi di questo giardino ma il prezzo era veramente folle. Anche aver preso solamente due cartoline e due calamite abbiamo speso decisamente troppo. Ciò non toglie nulla alla bellezza di questo posto, lascia solo un po’ di amaro in bocca. Per il resto devo dire che ci ho lasciato proprio un pezzo di cuore. Un posto speciale. Sono proprio contento di aver fatto un bel video, ieri sera mi ero messo a montarlo e con calma sono riuscito a finirlo e a caricarlo sul mio canale. Me lo sono anche rivisto con gran piacere, una parte di me era rimasta in quel giardino. Quel posto è un’esplosione di colori, forme e simbolismo. L’architetta che l’ha progettata l’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, morta nel 2002, ha lasciato al mondo una bellissima eredità. Fu folgorata dalla visita a Barcellona del Parque Guell di Gaudì e successivamente dal Parco di Bomarzo. Ha deciso così di realizzare questo splendido giardino dei tarocchi. Stavo leggendo che aveva vietato le visite guidate per lasciare spazio alla libera interpretazione ai visitatori di quello che vedevano. In effetti io che un pochino conosco i Tarocchi, ho notato che alcune carte erano proprio nascoste all’interno delle strutture. Per capirle e individuarle serve un minimo di conoscenza. Mi è veramente piaciuto tanto questo posto e non posso che consigliarlo.



venerdì 29 agosto 2025

Antares Domus, 1960

Questa macchina da scrivere ha con sé una storia assurda da raccontare. Qualche giorno prima di comprarla, avevo visto sul sito del Mercatino dell’usato, grande catena di negozi dell’usato in tutta Italia, se avessero messo qualche macchina da scrivere interessante in qualche punto a Roma facilmente raggiungibile. Trovai questo modello ad un prezzo ribassato (il mercatino dell’usato, dopo mesi di invenduti, per favorire la circolarità dei prodotti, ribassa i prezzi del 50%) più che ragionevole. In un momento di tempo libero la vado a vedere di persona al negozio, ci metto un po’ a trovarla ma alla fine mi cade l’occhio sulla macchina da scrivere che cercavo. Mi metto un po’ a smanettarci e mi accorgo che è totalmente bloccata, non si riuscivano a premere nemmeno i tasti. Anche lo sblocco del carrello era inutile. Non si smuoveva. A malincuore decido di lasciarla lì, non valeva la pena prenderla in queste condizioni anche ad un buon prezzo. 

Poi giusto per curiosità e visto che mi trovavo nei paraggi, sono andato ad un altro negozio dell’usato che non fa parte della catena dei Mercatini dell’usato, ma fa parte di una catena più piccola che si chiama Mercatopoli. Tra l’altro, piccola parentesi, fu proprio in quel negozio dove presi la mia prima macchina da scrivere tanti anni fa, la mia bellissima Royal Litton 203. 

Appena entro nel negozio, sotto il bancone dell’entrata mi cade l’occhio su una cartella che era la stessa che conteneva la macchina da scrivere che avevo visto all’altro negozio. La vado ad aprire e con mio grande stupore vedo che dentro c’è la stessa macchina da scrivere che cercavo, dello stesso colore, identica. Stentavo a crederci. Poi ho chiesto il prezzo e intanto mi ero messo a controllare se questa invece funzionasse. Funzionava benissimo. Poi il tizio del negozio mi dice il prezzo, troppo alto, decisamente troppo alto. Poi non so per quale motivo, forse mi ha visto parecchio interessato, o qualche allineamento dei pianeti, o qualche mano divina che mi doveva fare prendere per forza questa macchina da scrivere perché ne ero predestinato, ma il tizio mi dice che se la volevo me l’avrebbe messa a metà prezzo, meno di quella rotta all’altro negozio. Come potevo lasciarla lì? Così l’ho adottata senza starci troppo a pensare e me la sono portata a casa. Aveva giusto bisogno di una pulita, una lubrificata e del cambio dei nastri d’inchiostro. Sono stato davvero felice e stupito da questo strano concatenamento di eventi e di queste coincidenze della vita che proprio non riesco a spiegare. Ogni macchina da scrivere che ho preso ha la sua storia, ma questa ha davvero avuto una storia davvero assurda. 


martedì 12 agosto 2025

Campeggio e macchina da scrivere


 Ormai sono passati diversi giorni da quando sono stato in campeggio. Quest'anno dopo una favolosa crociera in giro tra Grecia e Turchia, ci siamo concessi anche una breve settimana in campeggio in Toscana. Marina di Bibbona per la precisione. Posto in cui ci siamo trovati davvero bene. Abbiamo optato per una soluzione chiamata glamping. Ovvero una struttura a tenda organizzata davvero bene, su due piani, con tanto di cucina, due camere e un bagno. Esperienza favolosa che mi sento di consigliare caldamente. Quest'anno ho portato con me anche una macchina da scrivere. Sentivo il bisogno di scrivere all'aria aperta con la mia fedele compagna di viaggio. La macchina da scrivere più portatile che ho, l'Antares Compact degli anni 60. L'anno scorso l'avevo portata con me anche a casa in montagna. Questa macchina da scrivere, tra quelle in mio possesso è tra quelle che più preferisco usare. Il feeling di scrittura è veramente pazzesco, scriverci è proprio divertente e stimolante. L'esperienza di scrivere all'aperto, anche circondato da altre persone, è stato molto piacevole. Notavo sguardi curiosi che mi rivolgevano le persone che passavano. Erano molto incuriositi anche la famiglia tedesca che stava nella tenda davanti a noi. Persone davvero gradevoli e simpatiche. Conservo un bel ricordo di loro.

Come esperienza la ripeterei senza pensarci due volte. Quando mi è possibile, cerco di partire sempre con una macchina da scrivere e coltivare la mia passione per la scrittura ogni volta che ne ho modo.

Le mie macchine da scrivere - 01, Royal Litton 203

  La mia prima macchina da scrivere. Dove tutto è cominciato. Anche se ho dei vaghi ricordi da bambino a casa di mia nonna. Ricordo una vecc...